coppia siede su un letto distante a causa dei problemi sessuali femminili

Panoramica sulle disfunzioni sessuali femminili: quando la sessualità femminile è bloccata

I problemi sessuali femminili comprendono molteplici disfunzioni e derivano da cause diverse. Tuttavia, è importante conoscerli per capire come affrontarli. Dolore durante i rapporti sessuali, contrazioni dolorose involontarie (spasmi) dei muscoli intorno alla vagina, mancanza di desiderio sessuale e problemi con l’eccitazione o l'orgasmo. Tutti questi problemi rappresentano ovviamente una fonte di disagio per chi li vive e per la coppia, con conseguenze psicologiche, ma anche relazionali.

donna si copra il viso con una mano imbarazzata dai disturbi sessuali femminili

Disfunzioni sessuali femminili

Le disfunzioni sessuali femminili (DSF) comprendono un insieme di disturbi che comportano un profondo disagio alla persona. Circa il 45% della popolazione femminile presenta vari disturbi definiti come disfunzioni sessuali femminili.

Le disfunzioni sessuali femminili vengono classificate come:

  • Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo (DDSI);
  • Disordini della fase di eccitamento;
  • Disordini della fase orgasmica;
  • Dolore sessuale, che comprende dispareunia, vaginismo e dolore non associato a rapporti coitali.

Le cause di questi disturbi possono essere diverse: psicologiche, personali e interpersonali, come l’autostima, l’umore, l’ansia e intensità del trasporto emozionale con il partner, oppure biologiche, come la presenza di depressione e terapia con antidepressivi, squilibri ormonali come iperprolattinemie, ipotiroidismo e menopausa.

Allo stesso modo l’assunzione di stupefacenti o la dipendenza da alcool possono rappresentare una causa di disfunzioni sessuali femminili. Quando una donna di blocca sessualmente le cure sono anch’esse molto varie e cambiano in base alle diagnosi, spaziando da approcci psicologici a farmacologici.

Attività sessuale normale

Le disfunzioni sessuali, pur nelle loro diverse caratteristiche cliniche, sono caratterizzate da un’anomalia nel processo che sottende il ciclo di risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale.

Il ciclo di risposta sessuale può essere suddiviso nelle seguenti fasi:

  • Desiderio: stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l’oggetto del proprio interesse.
  • Eccitazione: consiste in una serie di modificazioni fisiologiche, sensoriali (che possono coinvolgere tutti e cinque i sensi) e psichiche (come l’immaginazione). Le principali modificazioni sono l’accelerazione cardiaca, la tensione muscolare e l’erezione del pene nell’uomo; mentre nella donna vasocongestione pelvica, lubrificazione e dilatazione della vagina.
  • Plateau: aumento progressivo dell’eccitazione e delle relative modificazioni fisiologiche, ha una durata variabile a seconda delle stimolazioni e delle preferenze di ognuno.
  • Orgasmo: tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti in questa fase trova la sua liberazione provocando sensazioni molto intense.
  • Risoluzione: il corpo dell’uomo ritorna a uno stato rilassato con conseguenti modificazioni fisiologiche; il sangue che riempiva gli organi genitali drena rapidamente, anche il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai livelli normali. Mentre le donne possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni quasi immediatamente, gli uomini attraversano un momento fisiologicamente refrattario che varia da persona a persona.

Scopri la selezione di lubrificanti ed oli SexJuJube

Diagnosi

Affinché avvenga una diagnosi di disturbo sessuale femminile, è innanzitutto necessario che sussista un qualche tipo di disagio nella persona che ne soffre: ansia, insofferenza, malessere, disagio psicologico o sociale.

Se il disagio è di tipo fisico, ad esempio quando è presente dolore, si effettuerà una visita ginecologica, un esame pelvico, un’ecografia. La diagnosi avverrà inoltre dopo un colloquio medico o psicologico sia individuale che congiunto con il partner e, in base alle caratteristiche, potranno essere diagnosticati disturbi specifici:

  • Dolore durante l'attività sessuale
  • Perdita del desiderio sessuale
  • Compromissione dell’eccitazione
  • Incapacità di raggiungere l’orgasmo


Il colloquio verterà su domande mirate, rivolte sia alla coppia che al singolo, poiché spesso una disfunzione sessuale può essere causa della mancanza di sesso nella coppia, o può dipendere dalle dinamiche col* partner.

Domande alla coppia:

  • Spiegare i problemi sessuali riscontrati;
  • Individuare il periodo di insorgenza dei disturbi sessuali e la loro frequenza;
  • Cercare di determinare il contesto e la fase in cui si instaura il disturbo;
  • Fornire informazioni circa i contesti in cui praticano sesso, con quale frequenza e in quale momento della giornata e se tutto ciò risponde alle loro aspettative;
  • Riportare se il disturbo è presente solo nella relazione attuale o se anche in una relazione precedente;
  • Parlare di come ognuno reagisce al problema;
  • Menzionare eventuali terapie già effettuate.

Domande al singolo:

  • Parlare di come vive la condizione di disagio e come affronta il problema;
  • Parlare dell’eventuale abitudine alla masturbazione femminile;
  • Parlare dello sviluppo psicosessuale, chiedendo del rapporto passato e presente con i genitori e con i familiari, di eventuali perdite e traumi.
donna con problemi sessuali femminili consolata da una mano sulla spalla

Cause dei disturbi sessuali femminili

Come abbiamo visto anche per le disfunzioni sessuali maschili, le cause dei problemi sessuali femminili disturbi possono essere diverse: psicologiche, personali e inter-personali, come l’autostima, l’umore, l’ansia e intensità del trasporto emozionale con il partner, oppure biologiche, come la presenza di depressione e terapia con anti-depressivi, squilibri ormonali come iperprolattinemie, ipotiroidismo e menopausa.

Li vediamo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.

Problemi sessuali femminili psicologici

Depressione e ansia rappresentano dei fattori comuni legati alle disfunzioni sessuali, così come paure di vario genere (di lasciarsi andare, di essere rifiutata o di perdere il controllo) e una bassa autostima possono esserne delle cause. Anche la preoccupazione per gravidanze indesiderate o l’ansia verso le proprie prestazioni sessuali o quelle del partner possono influenzare la funzione sessuale.

Ad avere conseguenze sulla sessualità delle donne sono anche le esperienze pregresse, che possono influire sullo sviluppo psicologico e sessuale:

  • Esperienze sessuali negative;
  • La violenza emotiva, fisica o sessuale durante l’infanzia;
  • Lutto importante durante l’infanzia.


Problemi sessuali femminili organici

Alla disfunzione sessuale possono contribuire svariate condizioni fisiche e alcuni farmaci:

  • Menopausa: i cambiamenti ormonali che si verificano con l’età e cambiamenti della vagina e delle vie urinarie possono influenzare la funzione sessuale. Ad esempio, i tessuti vaginali si assottigliano, diventano secchi e perdono elasticità dopo la menopausa a causa della diminuzione dei livelli di estrogeno. Questa condizione, detta atrofia vulvo-vaginale, può rendere doloroso il rapporto sessuale. I sintomi urinari che possono manifestarsi durante la menopausa comprendono una necessità impellente di urinare e frequenti infezioni delle vie urinarie.
  • Postpartum: sintomi simili a quelli sopra descritti possono anche derivare dalla rimozione di entrambe le ovaie e da cambiamenti ormonali che si verificano dopo il parto.
  • Farmaci: alcuni tipi di antidepressivi possono provocare problemi della funzione sessuale.
  • Alcol e stupefacenti: anche l’alcol, specialmente in caso di abuso, può causare problemi sessuali, così come le sostanze stupefacenti.


Problemi sessuali femminili situazionali

I fattori legati alle circostanze possono essere:

  • La situazione stessa della donna: bassa autostima, problemi di fertilità, interventi chirurgici in parti del corpo associate al sesso;
  • Le relazioni: poca fiducia o sentimenti negativi verso il partner, scarsa attrazione sessuale;
  • La cultura: vergogna o senso di colpa riguardo alla sessualità a causa di un’educazione che limita l’espressione o l’attività sessuale;
  • Distrazioni o stress emotivo: famiglia, lavoro, problemi economici o altro.


Disturbi sessuali femminili: quali sono?

Sono molte le donne che lamentano problematiche legate all'orgasmo, come non riuscire a venire, ma le disfunzioni sessuali non sono limitate a questo. I disturbi sessuali femminili possono essere riassunti in:

  • Disturbi della fase orgasmica;
  • Disturbo dell'interesse sessuale (desiderio);
  • Disturbo dell'eccitazione;
  • Disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione;
  • Disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci;
  • Altra disfunzione sessuale specificata e non specificata.


Li analizziamo più dettagliatamente nei prossimi paragrafi.

Disturbi del desiderio sessuale

Il disturbo del desiderio sessuale viene definito come “riduzione o assenza di desiderio sessuale e fantasie-pensieri sessuali, associato alla perdita di risposta a vari stimoli erotici ed alla riduzione della motivazione sessuale, in grado di provocare una profonda sensazione di disagio personale e inter-personale”.

Le cause possono risiedere in:

  • Fattori psicologici, personali e inter-personali: immagine personale, umore, ansia e intensità del trasporto emozionale con il partner;
  • Fattori biologici: presenza di depressione e terapia con anti-depressivi, squilibri ormonali come iperprolattinemie, ipotiroidismo e menopausa.

La diagnosi può essere difficile, in quanto spesso la paziente non vive questa condizione come un disagio e viene effettuata tramite un colloquio dettagliato con la paziente, che indaghi in particolare lo sviluppo psico-sessuale passato con l’utilizzo di specifici test psicometrici, le condizioni di vita attuali, la storia clinica e farmacologica, concludendo poi l’iter diagnostico con eventuali esami di laboratorio e strumentali.

La terapia medica si basa sull’utilizzo di farmaci per il ripristino delle basi endocrine e neurochimiche della libido, se necessario associata a una terapia psicologica.

Disturbo da avversione sessuale

Il disturbo da avversione sessuale è caratterizzato dall’evitamento del contatto sessuale genitale con un partner sessuale. La persona che ne è affetta mostra ansia, timore o disgusto quando si trova di fronte ad una opportunità sessuale con un partner.

L’ansia è quindi legata a una fobia verso il sesso e viene associata ad aspetti specifici della sessualità e/o del rapporto sessuale. Una volta che la reazione d’ansia si è condizionata a certi stimoli sessuali, la persona tende ad evitare questi ultimi ogni volta che si presentano, allo scopo di non provare nuovamente quella sensazione spiacevole.

Le origini possono essere diverse: atteggiamenti genitoriali negativi verso il sesso, influenze culturali, traumi sessuali, costanti pressioni subite nel corso di una relazione, confusione circa la propria identità sessuale.

Disturbi dell'eccitazione sessuale

Il disturbo dell'eccitazione sessuale è una mancanza o una diminuzione dell’interesse nell'attività sessuale e nei pensieri erotici e/o la mancanza di reazione alla stimolazione sessuale, mentale o emotiva.

Non parliamo di quanto un uomo sappia o no come far impazzire una donna a letto. Depressione, ansia, stress, problemi relazionali, esperienze pregresse, farmaci e, talvolta, cambiamenti ormonali possono ridurre l’interessa sessuale della donna.

La diagnosi del disturbo dell'interesse sessuale si basa sulla descrizione del problema da parte della donna e criteri specifici. In questi casi può essere di aiuto migliorare la relazione e l’ambiente dell’attività sessuale, oltre a individuare cosa stimola sessualmente la donna. Inoltre, possono essere raccomandate terapie psicologiche.

Disturbi da dolore genito-pelvico e della penetrazione

II dolore genito-pelvico e disturbo della penetrazione comporta la contrazione involontaria dei muscoli del pavimento pelvico quando si tenta o si completa l'ingresso vaginale.

Può essere di diversi tipi:

  • Dispareunia, quando il dolore si verifica durante la penetrazione profonda;
  • Vestibolodinia provocata, quando il dolore è localizzato al vestibolo;
  • Ansia per i tentativi di penetrazione;
  • Difficoltà ad avere rapporti sessuali.

Le donne con dolore genito-pelvico e disturbo della penetrazione comunemente hanno un alterato eccitamento o orgasmo (o entrambi) e le cause possono comprendere sia fattori fisici che fattori psicologici.

La diagnosi del dolore genito-pelvico e disturbo della penetrazione si basa sulla persistenza o la ricorrenza di uno o più dei seguenti sintomi:

  • Marcato dolore vulvovaginale o pelvico durante rapporti sessuali o tentativi di penetrazione;
  • Marcata paura o ansia per il dolore vulvovaginale o pelvico in previsione, durante o a causa della penetrazione vaginale;
  • Marcata tensione o irrigidimento dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale.

La cura può consistere in:

  • Trattamento farmacologico quando possibile;
  • Educazione sul dolore cronico e sui suoi effetti sulla sessualità;
  • Terapie psicologiche;
  • Terapia fisica del pavimento pelvico.

Dispaurenia

La dispaurenia viene definita come il persistente o ricorrente dolore genitale durante i tentativi di penetrazione o durante la penetrazione completa vaginale e colpisce circa il 12-15% delle donne in età fertile e il 45% delle donne in post-menopausa.

Si distinguono tre tipi di dispareunia a seconda della sede del dolore:

  • introitale o superficiale;
  • medio-vaginale;
  • profonda.

Le cause possono essere biologiche, psicosessuali e relazionali.

Soprattutto il caso della forma superficiale e/o medio-vaginale dipende da fattori biologici, come le malattie infettive, oppure cause ormonali, come atrofie e distrofie vulvo-vaginali.

Vi possono poi essere cause muscolari, con ipertono del pavimento pelvico, neurologiche, connettivali e immunitarie, vascolari e anatomiche e cause iatrogene, come effetti collaterali della chirurgia perineale e pelvica ed esiti di radioterapia perineale.

La dispareunia profonda, invece, con il dolore localizzato nella vagina posteriore o nello scavo pelvico, vede come cause principali l’endometriosi, gli esiti di radioterapia pelvica, la sindrome da intrappolamento dei nervi cutanei addominali e dei nervi pelvici.

Vaginismo

Il vaginismo è una reazione condizionata che probabilmente risulta dall’associazione di dolore e paura ai tentativi di penetrazione vaginale o anche alla sola fantasia di penetrazione.

Anatomicamente i genitali sono normali ma, quando si tenta la penetrazione, l’accesso vaginale si serra, rendendo l’atto sessuale impossibile.

Questa condizione è dovuta ad uno spasmo involontario dei muscoli che circondano l’accesso vaginale, che si verifica ogni volta che si cerca di introdurre un oggetto nella vagina. In alcune donne, perfino l’idea di introdurre qualcosa in vagina può causare spasmo muscolare.

La contrazione può variare da una forma lieve, che induce una certa tensione e disagio, fino a forme gravi, che impediscono la penetrazione.

Il vaginismo può essere:

  • Permanente: se è presente fin dall’inizio dell’attività sessuale;
  • Acquisito: se il disturbo si è sviluppato dopo un periodo di funzionamento normale;
  • Situazionale: se si verifica solo in certi casi;
  • Generalizzata: se si verifica sempre.

Le cause possono essere:

  • Fisiche (eccessiva rigidezza dell’imene, resti imenali dolorosi, endometriosi, malattie infiammatorie delle pelvi, atrofia senile della vagina, tumori pelvici, ecc);
  • Psicologiche e sociali (educazione rigidamente religiosa, informazione sessuale inadeguata, conseguenze psicologiche di un abuso, stress, ansia, depressione, bassa autostima);

Il trattamento del vaginismo ha come scopo primario la modificazione della causa scatenante del disturbo, la reazione condizionata, e consiste nel progressivo decondizionamento dello spasmo involontario dei muscoli dell’entrata vaginale. Tuttavia, prima che questo traguardo possa essere raggiunto, deve essere eliminata la paura alla penetrazione vaginale, attraverso un approccio psicologico.

Per la parte “fisica”, la metodologia classica prevede l’uso di dilatatori di dimensioni crescenti. Questi vengono inseriti in vagina gradualmente, sotto il controllo della paziente, del ginecologo, dalla donna stessa o del partner.

Scopri

Disturbi dell'orgasmo

Il disturbo dell’orgasmo è il mancato raggiungimento o il raggiungimento ritardato dell’orgasmo, o l’orgasmo poco frequente o molto meno intenso nonostante la stimolazione sessuale sufficiente e l’eccitazione sessuale della donna.

Fattori situazionali e psicologici possono contribuire al disturbo. Tra questi:

  • Rapporti che terminano costantemente prima che la donna sia sufficientemente; eccitata (ad esempio se l’uomo ha un’eiaculazione precoce);
  • Preliminari insufficienti;
  • Mancanza di comprensione, da parte di uno o entrambi i partner, del funzionamento degli organi genitali;
  • Scarsa comunicazione riguardo al sesso;
  • Problemi nel rapporto;
  • Ansia da prestazione;
  • Depressione;
  • Alcuni farmaci.

Non esistono terapie farmacologiche raccomandate per il disturbo dell'orgasmo femminile, di conseguenza la cura è di tipo psicologico e fisico (autostimolazione).

Anorgasmia

L’anorgasmia è la difficoltà persistente o ricorrente a raggiungere l’orgasmo, nonostante un adeguato stimolo ed eccitamento.

Può essere classificata in:

  • Primitiva: la donna non ha mai avuto un orgasmo;
  • Secondaria: perdita della capacità di provare l’orgasmo;
  • Casuale: è dovuta a circostanze occasionali.

Può avere cause organiche, come il deficit di estrogeni e/o androgeni nelle donne in menopausa, o esiti di danni ostetrici o chirurgici, oppure psicologiche, come stati di ansia e depressione.

Disturbo sessuale da sostanze e farmaci

Si può parlare di disturbo sessuale indotto da farmaci o altri tipi di sostanze se questo si presente immediatamente dopo l’assunzione di farmaci o una intossicazione da sostanze. Anche l’eccessivo consumo di alcool e nicotina è significativamente correlato alla presenza di disturbi sessuali (in particolare problemi come il calo del desiderio sessuale, la disfunzione erettile o la difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo).
In particolare:

  • antidepressivi
  • sedativi;
  • ansiolitici;
  • stabilizzatori dell’umore
  • benzodiazepine
  • alcool (abuso);
  • oppioidi;
  • sostanze stimolanti (inclusa la cocaina);
  • metadone;
  • nicotina (abuso).

Altra disfunzione sessuale specificata e non specificata

Altre disfunzioni sessuali specificate e non specificate comprendono le disfunzioni sessuali che non soddisfano i criteri per le altre categorie.

Un disturbo da disfunzione sessuale è in genere diagnosticato quando i sintomi sono presenti per ≥ 6 mesi e causano disagio significativo. Alcune donne possono non presentare un disturbo o un fastidio a causa di desiderio sessuale, interesse sessuale, eccitamento o orgasmo ridotti o assenti.
Quasi tutte le donne con disfunzioni sessuali presentano le caratteristiche di più di una malattia. Per esempio, il disturbo del dolore genitopelvico/disturbo della penetrazione porta spesso al disturbo di interesse sessuale/eccitazione.

donna con problemi sessuali femminili in terapia

Disturbi sessuali femminili: test

Le disfunzioni sessuali femminili sono considerate molto frequenti e il test più utilizzato per il loro riconoscimento è il questionario Female Sexual Function Index (FSFI). Questo test tuttavia indaga la sessualità femminile in senso generale, senza entrare nei particolari.

L’ FSFI (Female Sexual Function Index, Indice di Funzionalità Sessuale Femminile) è stato sviluppato con lo scopo specifico di valutare la funzione sessuale femminile (ad esempio: eccitazione sessuale, orgasmo, soddisfazione, dolore).
Il questionario è costituito da 19 items che valutano l'intero ciclo di risposta sessuale femminile con un cut-off di 26,55, al di sotto del quale si diagnostica la patologia sessuale.

Blocchi sessuali femminili: come superarli

Il trattamento della disfunzione sessuale nelle donne varia a seconda della patologia e delle cause; spesso è necessario più di un trattamento a causa della sovrapposizione tra i disturbi.

Per superarli vengono messe in campo diverse strategie: dalla comprensione emotiva, passando per l’insegnamento dell’anatomia e della fisiologia sessuale, fino al ricorso a un team multidisciplinare, che comprende consulenti sessuali, specialisti del dolore, psicoterapeuti e/o fisioterapisti.

Di seguito le principali terapie:

  • Spiegazione della risposta sessuale femminile
  • Correzione dei fattori contribuenti
  • Terapie psicologiche
  • Farmaci

Terapia psicologica

La terapia psicologica rappresenta sempre un valido supporto ed esistono diversi approcci, ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale o la mindfulness, una pratica orientale con radici in meditazione buddista. La terapia cognitiva basata sulla mindfulness combina una forma adattata di terapia cognitivo-comportamentale con la mindfulness. Alcune donne richiedono una psicoterapia più estesa, ad esempio la psicoanalisi.

Trattamento farmacologico

Il trattamento farmacologico può essere implementato in alcune disfunzioni sessuali.

Ad esempio, la terapia con estrogeni può essere usata per trattare la disfunzione sessuale in donne con sindrome genitourinaria della menopausa. La terapia con androgeni può essere presa in considerazione per le donne in postmenopausa con disturbo da interesse sessuale/eccitazione.

I trattamenti sono ovviamente tantissimi e vanno valutati dal medico in base ai casi specifici. In taluni casi vanno comunque associati a un trattamento di tipo psicologico.

Altri trattamenti

Esistono altri supporti a cui attingere per il trattamento delle disfunzioni sessuali femminili. La fisioterapia del pavimento pelvico, ad esempio, è un cardine del trattamento delle donne con dolore genito-pelvico e disturbo della penetrazione. Il suo scopo è quello di insegnare alle donne a rilassare il pavimento pelvico e diminuire lo spasmo.
Inoltre vari lubrificanti e oli possono ridurre la secchezza vaginale, che causa dispareunia. Inoltre, dispositivi come vibratori (scopri la selezione su SexJuJube) o dispositivi di aspirazione del clitoride possono essere testati nelle donne con disturbo di interesse/eccitazione sessuale o disturbo dell'orgasmo, ad esempio il succhia clitoride satisfyer number one bronzo.

Per approfondire ti invitiamo alla lettura del nostro articolo guida a come usare un vibratore nel modo giusto.

Scopri

Bibliografia

Articoli correlati